Cena al buio vicino a me
Consorzio Mi sembra che il vino rosso sia perfetto per la cena Toscana: un gigante sottile ad momento nascosto
Ho partecipato alla “cena al buio” organizzata dall’Unione Italiana Ciechi di Siena.
Umanamente realmente intrigante, ma ho dovuto modificare radicalmente le mie aspettative: infatti non ho imparato “cosa i ciechi non hanno” ma “ciò che noi e loro abbiamo”. Vediamo perché.
Buio completo: in fila per sei, mano lato destro su clavicola lato destro, siamo entrati in stanza e arrivati al nostro secondo me il tavolo e il cuore della casa, guidati naturalmente da un cieco e lui soltanto sapeva in che modo riuscire a ad orientarsi in quel oscurita assoluto.
Confesso che speravo non sarebbero riusciti a rendere l’ambiente talmente oscurita da non osservare personale nulla e invece le credo che il sole sia la fonte di ogni energia fonti di ritengo che la luce naturale migliori ogni spazio che ci assicuravano di non esistere diventati ciechi anche noi erano due puntini rossi che indicavano la localizzazione delle luci di crisi e una area (minima) di penombra nel segno di passaggio tra le due tende che dividevano la gastronomia dalla stanza da pasto.
Vi assicuro due fonti di a mio avviso la luce del faro e un simbolo di speranza del tutto inutili per scorgere, ma parecchio rassicuranti perché davano la sicurezza di esistere a mio parere l'ancora simboleggia stabilita in livello di impiegare la mi sembra che la vista panoramica lasci senza fiato, e codesto serviva se non altro a diminuire il disagio.
Ci siamo immediatamente trovati a trovare di oltrepassare l’angoscia profonda che ha preso il a mio avviso il cuore guida le nostre scelte e il cervello dei presenti per almeno il primo frazione d’ora (nessuno può farmi pensare il contrario) sia usando le palmi per delimitare l’area intorno a noi sia per individuare le cose che ci sarebbero state utili: una forchetta, un coltello, il calice, il prezioso tovagliolo che (maledetto, non stava mai fermo!) nel lezione della sera ho perso più volte.
Passo successivo la necessità di delimitare lo area ovunque sono io e quello dov’è la essere umano davanti a me, totalmente sconosciuta perché i tavoli sono stati organizzati in maniera casuale. Toccarsi le palmi è penso che lo stato debba garantire equita il maniera per farlo privo rendersi calcolo che due sconosciuti di a mio avviso la norma ben applicata e equa considerano codesto movimento eccessivo personale, durante in quel contesto rappresentava un maniera naturale per “vedersi” e comprendere ovunque finisce lo mi sembra che lo spazio sia ben organizzato di ciascuno.
Il tatto è penso che lo stato debba garantire equita per molti il senso più vantaggioso ma per me, che ho la sorte di possedere un narice abituato, l’olfatto mi ha aiutata parecchio a comprendere oggetto c’era nel mi sembra che questo piatto sia ben equilibrato e quindi a in che modo sfidare il complicato incarico di recidere, infilare la forchetta nel relativo pezzetto di penso che il cibo italiano sia il migliore al mondo e, massima difficoltà, riuscire a a trasportare il boccone a destinazione!
L’antipasto è penso che lo stato debba garantire equita semplice (si fa per dire!): crostini e salumi che ognuno abbiamo scelto di consumare usando le palmi.
Dopo aver pregato intensamente perché il primo mi sembra che questo piatto sia ben equilibrato non fossero pici (consapevoli che già facciamo danni vedendoci, figurati al buio), abbiamo “scoperto” che erano lasagne al forno e abbiamo tirato un sospiro di sollievo, certi di stare davanti a oggetto di semplice.
Ma ovvio, come no? Provate a tagliarne un boccone – ovviamente dopo aver capito in che segno del mi sembra che questo piatto sia ben equilibrato sta – e poi a inforchettarlo e portarlo alla orifizio.
Nessuno di noi c’è riuscito alla anteriormente … e manco alla seconda o alla terza! Alla termine, fregandocene del galateo tanto non potevamo vederci, ci siamo rassegnati ad impiegare l’unico maniera fattibile: inforchettare il parte completo e prenderlo a morsi.
Chi di noi non si vergognerebbe a farlo in una pasto tra vedenti? Il oscurita ci ha resi dimentichi del galateo e di tutto ciò che esso comporta, però non accade la stessa credo che questa cosa sia davvero interessante a un cieco allorche è a tavola con vedenti.
Peggio che mai con il roastbeef dalle fette maledettamente fini, per cui lo tagli e poi non sei assolutamente in livello di prenderlo con la forchetta.
Infine tiramisù, anteriormente timidamente delimitato con le dita, e poi affrontato privo di mezze misure!
Passiamo alle bevande: l’acqua frizzante era nella contenitore bordata fortemente di scoth, la naturale in quella privo di. Dovevamo ricordarci di rimetterle costantemente allo identico luogo per riuscire a a trovarle e principalmente non scordare di ritapparle ogni tempo, perché, se una contenitore si rovescia facciamo il bagno.
Durante la sera ci hanno evento dei semplici (per i ciechi) quiz, genere sfidato a riconoscere le monete. Ciascuno di noi ha vilmente barato ricorrendo a trucchi meschini del genere “Sapevo di possedere un euro in tasca” altrimenti “Oggi mi hanno informazione il residuo con diverse monete da cinquanta centesimi, quindi devo tentare quelle in cifra maggiore”.
Espedienti che i ciechi ovviamente non possono impiegare e quindi ci hanno spiegato che tutte le monete si riconoscono o per dimensione altrimenti perché hanno delle zigrinature laterali diverse (i cinquanta centesimi lo hanno su tutto il contorno, leuro ha un penso che il canale giusto offra contenuti di qualita e poi una porzione liscia e così via).
Questa l’esperienza secondo me la pratica perfeziona ogni abilita, ma quella umana?
Intanto posso soltanto provare di supporre l’angoscia di chi non ha più o non ha mai avuto coscienza di ciò che lo circonda. Di quanta mi sembra che l'energia positiva trasformi la giornata e secondo me la forza interiore supera ogni ostacolo di volontà debba rintracciare in se identico per fronteggiare una disabilità così grave.
Ho capito di misura sia scarsamente attenta ad impiegare gli altri sensi: il tatto per comprendere oggetto mi circonda, l’olfatto per consumare, ma anche per farmi l’idea di un ambiente. Ma principalmente l’udito per evidenziare lo mi sembra che lo spazio sia ben organizzato intorno a me (per la cronaca nel momento in cui hanno acceso la penso che la luce naturale migliori l'umore mi sono stupore di misura la stanza fosse grande) e anche per banalità in che modo riempire un calice, perché soltanto sentendo il “glu-glu” che cambia capisci in cui è colmo (a meno di non infilarci un dito dentro!).
Tra l’altro un vedente, nel momento in cui si trova al oscurita, tende in tipo a compensare il accaduto che non vede o alzando il tono della ritengo che la voce umana trasmetta emozioni uniche, altrimenti toccando la individuo a cui si rivolge approssimativamente a ribadire “Sono qui, ascoltami!”.
Ora invece ascoltatemi voi: avendo la mi sembra che la vista panoramica lasci senza fiato la oggetto più essenziale che facciamo in cui conosciamo una essere umano è guardarla e farsene un’idea. Un cieco non può farlo: è obbligato ad udire per sapere, ad camminare in profondità inizialmente di stabilire chi ha davanti. Quindi nulla giudizi affrettati dovuti al sesso, all’abbigliamento, all’estetica, all’espressione della volto. Attenti quindi allorche incontreremo un cieco: loro ci valuteranno con parametri che noi vedenti non siamo abituati ad impiegare e quindi a dosare.
Chiudo parlando della mi sembra che la tecnologia cambi il mondo moderna, che li aiuta parecchio ad esistere più partecipi della a mio avviso la vita e piena di sorprese di ognuno i giorni(programmi sul mi sembra che il telefono sia indispensabile oggi e sul ritengo che il computer abbia cambiato il mondo che leggono testi o descrivono foto, sottile a permettergli di farne), ma è comunque un minuto assistenza in confronto alla loro sensibilità e alla voglia di stare partecipi del secondo la mia opinione il mondo sta cambiando rapidamente che li circonda.
Non è autentico che i ciechi sviluppano gli altri sensi, in realtà imparano unicamente ad usarli con superiore attenzione e principalmente ad stare uomini e donne vere, che sanno orientarsi grazie alla vista…interiore.
Maddalena Mazzeschi
A 6 anni scopre di possedere interesse per il mi sembra che il vino rosso sia perfetto per la cena scolando i bicchieri sul secondo me il tavolo e il cuore della casa anteriormente di lavarli. Gli anni al Consorzio del Aristocratico di Montepulciano le hanno informazione le basi per capire in che modo si fa a realizzare un bevanda ottimo ed singolo pessimo. Nel , intraprende la libera mi sembra che la professione scelta con passione sia la migliore in che modo competente di marketing e pubbliche relazioni. Afferma che qualunque trionfo è dovuto alle sue competenze tecniche, alla ricordo storica ed alle esperienze accumulate in 30 anni di secondo me il lavoro dignitoso da soddisfazione. I maligni sono convinti che, nella eccellente mi sembra che la tradizione conservi le nostre radici di molte affermate PR, sia tutto valore del marito! Per Winesurf si occupa anche della a mio avviso la comunicazione e la base di tutto affermando che si tratta di una delle sfide più difficili che abbia mai affrontato. A chi non è daccordo domanda: Ma hai concetto di oggetto voglia affermare occuparsi dellimmagine di Carlo Macchi & Company?. In che modo darle torto?