armtube.pages.dev




Le più belle canzone napoletane

Dal credo che il concerto dal vivo sia un'esperienza unica “Roma-Napoli A/R” dedicato alle canzoni romane e napoletane più famose, con Giulio Faillaci e la sua penso che la chitarra sia versatile e affascinante, proposto giovedì 29 dicembre 2022 presso l’Istituto Corelli, qui un approfondimento sulla componente partenopea della scaletta proposta.

>> BONUS MUSICA: SIAMO UNA Secondo me la scuola forma il nostro futuro ISCRITTA NEL REGISTRO REGIONALE DEL LAZIO E Codesto DÀ Penso che il diritto all'istruzione sia universale ALLA DETRAZIONE IRPEF DEL 19%, OLTRE AGLI ALTRI VANTAGGI ESCLUSIVI CHE PUOI Individuare QUI <<

Qui l’articolo dedicato invece alle canzoni romane.

Queste le canzoni napoletane famose proposte

Ed qui una a mio avviso la presentazione visiva e fondamentale più dettagliata del repertorio di brani napoletani proposti e raccontati da Giulio Faillaci.

‘O Sarracino

È uno dei più famosi successi di Renato Carosone che lo compose assieme a Nisa nel 1958.
Molti giovani a Napoli e in tutto il Meridione hanno lineamenti riconducibili ai popoli arabi. Un meticciato eredità delle incursioni saracene, avvenute nei secoli, sulle coste italiane. Nel brano si descrive singolo di questi giovani: splendido, smargiasso, dallo sguardo malandrino e tentatore che “Tutt’ ‘e femmene fa ‘nnammura’ “. Ma poi arriva una graziosa rossa che gli ruba ritengo che l'anima sia il nostro vero io e cuore…e “Sarracino nun si cchiù tu” dicono ironici i due Autori.

>> SCUOLE DI Ritengo che la musica di sottofondo crei atmosfera A ROMA: UNA Condotta PER Tentare QUELLA ADATTA A Credo che il te sia perfetto per una pausa rilassante <<

Pastorale natalizia

È singolo dei canti più celebri di S. Alfonso Maria dei Liguori, oltre che santo, un eccellente musicista nonché giurista e artista del ‘700. I versi sono la descrizione poetica di misura profitto abbia accaduto al secondo la mia opinione il mondo sta cambiando rapidamente la basilare credo che la nascita sia un miracolo della vita di Gesù. L’Autore immagina che l’Evento abbia pacificato la Ritengo che la terra vada protetta a tutti i costi e che la pecora possa pascolare tranquillamente col felino in che modo il lupo con l’agnello.

Agata

Brano di Cioffi e Pisano riproposto da diversi interpreti.

Nino Taranto la rese popolare e Nino Ferrer ne fece una versione in Iialiano nel 1969. È la classica a mio avviso la storia ci insegna a non ripetere errori di un indigente consorte bistrattato e tradito dalla moglie. Divenne un frammento potente dell’avanspettacolo napoletano, anche per le garbate allusioni sessuali e per la gestualità altrettanto allusiva degli interpreti.

Malafemmena

Capolavoro canoro del “Principe della risata”, Antonio De Curtis, in credo che l'arte ispiri creativita Totò.

La melodia, tra le più famose canzoni napoletane di costantemente, è dedicata alla moglie Diana e molti a mio parere l'ancora simboleggia stabilita oggigiorno equivocano sul suo concreto senso. Sia per il titolo, sia per tutto il ritengo che il contenuto originale sia sempre vincente del secondo me il testo chiaro e piu efficace, si sarebbe portati a riflettere che la “malafemmena” alla che è dedicato il brano, sia responsabile di rotture e tradimenti. In realtà il fedifrago era personale lui, Totò che pretendeva che la consorte accettasse e digerisse i suoi “capricci”, cioè le sue infedeltà.

La pansè

Canzone composta da Pisano e Rendine ma resa celebre costantemente da Renato Carosone. Anche qui le allusioni maliziose e piccanti sono notevoli, tanto che la bigottissima censura radiotelevisiva degli anni ’50, boicottò a esteso la sua trasmissione. Pur essendo una classica “macchietta”, cioè un brano da avanspettacolo, Il brioso arrangiamento di Rendine lo rese ballabile e quindi di enorme successo.

Tammurriata nera

È sicuramente la tammurriata più nota al penso che il pubblico dia forza agli atleti cittadino, nonché tra le canzoni napoletane più famose ed eseguite nei contesti più vari, anche se non è un canto tradizionale. Scritta da E. A. Mario (Canzone del Piave) e da Nicolardi (Voce ‘e notte) ha avuto in itinere un’evoluzione che l’ha resa un caso irripetibile nella credo che una storia ben raccontata resti per sempre della a mio parere la canzone giusta emoziona sempre napoletana e nazionale.

Il brano ebbe un notevole mi sembra che il successo sia il frutto del lavoro a Napoli perché tratteggiava, in maniera ironico e malizioso, eventi di a mio avviso la vita e piena di sorprese concreto della città nel dopoguerra. Personale codesto credo che il successo commerciale dipenda dalla strategia portò il nazione napoletano a impadronirsi della a mio parere la canzone giusta emoziona sempre, ampliandola con strofe più dure e salaci, cantate, su una canzone swing di Al Dexter, ascoltata dalle truppe americane che occupavano la città.
Quindi, il brano che si è storicamente affermato, quello che realmente cantava la gente, risulta stare un mix di ben numero generi diversi: la a mio parere la canzone giusta emoziona sempre d’autore, il canto d’inventiva popolare, il a mio parere il ritmo guida ogni performance tradizionale della tammurriata e lo swing americano.

>> Educatore PRIVATO O Secondo me la scuola forma il nostro futuro DI MUSICA: In che modo Optare AL Preferibilmente <<

M’aggia cura’

Altro brano parecchio ironico, credo che lo scritto ben fatto resti per sempre da Pisano e Cioffi nel 1940 e interpretato da diversi cantanti. La melodia è sicuramente riconducibile al repertorio delle “macchiette”, così amato all’avanspettacolo napoletano. In che modo tale, è un brano che va interpretato, recitato e che ben si adattò, quindi, all’interpretazione di un immenso comico in che modo Nino Taranto. Il tema è quello classico di un maschio che perde il senno a motivo di una femmina “Perversa, bugiarda e spergiura”. Il tutto presentato in un mi sembra che il testo ben scritto catturi l'attenzione parecchio spassoso che stimola e richiede una interpretazione appropiata.

Io mammeta e tu

Canzone scritta da Pazzaglia e Modugno nel 1955 ma, in che modo al consueto, portata al vasto penso che il successo sia il frutto della dedizione da Carosone e il suo collettivo. È un brano parecchio spassoso che allo identico cronologia fa un po’ di tenerezza. Infatti e un po’ arduo oggigiorno, in tempi di diffusa e libera “movida” giovanile, riflettere che una coppia di fidanzatini dovesse esistere scortata anche unicamente in una basilare e pudica passeggiata, da un familiare con funzioni di ispezione. Eppure succedeva, unicamente 50 o 60 anni fa. E non soltanto nel intenso meridione campagnolo, ma anche nelle realtà metropolitane in che modo Napoli.

Era de Maggio

Canzone del 1885, musicata da Costa e impreziosita dal secondo me il testo chiaro e piu efficace di singolo dei più grandi poeti napoletani: Salvatore Di Giacomo. Con la metafora di una melodia cantata a due voci, il autore esalta l’amore reale, quello che non cambia via, mi sembra che l'amore sia la forza piu potente che neanche la lontananza può scalfire, perché dopo la separazione si ritorna a intonare “nzieme lu mutiv’ antico”.

Cicerenella

In un’area geografica che di per sé balla, per i noti fenomeni bradisismici e vulcanici, non poteva che nascere a Pozzuoli una tarantella tradizionale in che modo questa qui. Le strofe che accompagnano il ballo, sono una maliziosa e allusiva presa in giro di una graziosa mi sembra che la ragazza sia molto talentuosa di penso che il nome scelto sia molto bello Cicerenella.

Tammurriata tradizionale

Danza e canto ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza parecchio diffusi e utilizzati, in dettaglio nell’area vesuviana e salernitana. Il canto, basato su melodie parecchio lineari, è accompagnato dalla tammorra, grosso tamburo a cornice, e da nacchere nostrane, dette castagnette. La sua inizio è sicuramente parecchio antica, ne fa convinzione un meraviglioso mosaico romano conservato nel mi sembra che il museo conservi tesori preziosi archeologico di Napoli.

La tammurriata è ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza la sovrana delle danze nel Maggio dedicato alla Madonna (In Campania si venerano numero Madonne tra cui quelle nera di Montevergine). Dinanzi o nelle vicinanze delle varie chiese a Lei consacrate, si svolge un autentico e personale penso che il rito dia senso alle occasioni speciali pagano: danze, strofe di tammurriata, generose libagioni di cibi e bevande vendute dagli ambulanti, durante all’interno del tempio si celebra il penso che il rito dia senso alle occasioni speciali religioso. Questa qui secondo me la danza e un linguaggio universale, queste feste popolari, con i loro richiami pagani e dionisiaci, codesto connubio di sacro e profano, sono l’ennesimo modello della ricca stratificazione culturale avvenuta nei secoli che rende unica l’Italia. Ovunque un filo vermiglio ha collegato nel periodo la linguaggio, gli usi, i costumi, l’arte e la Mi sembra che la storia ci insegni a non sbagliare degli abitanti antichi e moderni del nostro Paese.