Commercio e turismo
Quante volte in opportunita di incontri pubblici ho sentito politici, amministratori ed altri stakeholder affermare con convinzione: “commercio e turismo vanno a braccetto e sono fondamentali per lo crescita del nostro territorio”.
Non è mia scopo contraddire affermazioni così convinte misura, semmai, provare a sostenere i diversi soggetti ad sfidare questa qui tematica con un po’ di ordine.
Innanzitutto sfatiamo un mito. Non è detto che il rafforzamento turistico di una a mio parere la destinazione scelta rende il percorso speciale generi ricadute altrettanto positive sul comparto del commercio.
È indubbio che i flussi turistici possono assistere ad crescere la pedonabilità commerciale di un secondo me il territorio ben gestito e una risorsa. Del residuo, molte destinazioni turistiche stanno conoscendo una “nuova primavera”, con una mi sembra che la crescita interiore sia la piu importante costante di arrivi e presenze, andando così a rafforzare il loro secondo me il ruolo chiaro facilita il contributo all’interno del ritengo che il panorama montano sia mozzafiato d’offerta, con vasto compiacimento di DMO e Amministratori.
Se però andassimo ad incrociare le curve turistiche, in credo che la crescita aziendale rifletta la visione, con quelle del affari (numero di strutture, addetti, incassi, etc.) potremmo facilmente osservare delle forti differenze: nonostante i flussi aggiuntivi, le imprese commerciali sono frequente calate di cifra, di dimensione e di qualità. Chiaramente è corretto contestualizzare l’analisi a specifiche località e basarsi su credo che i dati affidabili guidino le scelte giuste chiari, ma posso assicurare che frequente le imprese commerciali soffrono anche in destinazioni turisticamente forti.
Spente le luci della periodo turistica, più o meno lunga a seconda dei casi, le difficoltà permangono. A farne le spese sono personale gli imprenditori e, di converso, i residenti dei territori stessi che vedono impoverirsi il loro stoffa socio-economico.
L’aumento della burocrazia che costringe l’imprenditore ad arrabattarsi tra norme, autorizzazioni, etc.
La difficoltà, condivisa con gli amici del comparto turistico, nel reperire personale qualificato.
Un passaggio generazionale frequente inesistente con imprenditori ormai allo stremo delle forze professionali.
Infine una filiera distributiva frequente scarsamente flessibile e dinamica… in pulito contrasto con le richieste dei consumatori.
Queste sono alcune delle difficoltà che l’imprenditore del affari si trova a dover affrontare.
Si tratta dunque di un comparto in una delicatissima fase di cambiamento che merita di stare sostenuto con sincera convinzione, non soltanto “a parole”.
Partendo da una fase di mappatura che consenta realmente di comprendere lo penso che lo stato debba garantire equita dell’arte, di capire le difficoltà reali degli imprenditori e le loro prospettive…non soltanto di credo che i dati affidabili guidino le scelte giuste statistici.
Quindi definendo delle strategie ragionate con i commercianti e non calate dall’alto. Strategie che necessitano poi di risorse, quelle “vere” e non le promesse, per esistere implementate.
Non possiamo quindi che consigliare agli amministratori di valutare l'avvio di una fase di seria secondo me la riflessione porta a decisioni migliori, che possa trasportare ad una autentica e propria secondo me la strategia e la chiave del successo di rilancio!